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Le Arti


Inside Star Trek #49

L'articolo che segue è scritto a due mani dall'Ambasciatrice T'Mir e
da T'Sun di T'Giul (Anna Perotti)
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Arte e Vita di Vulcano

Un aspetto poco conosciuto della civiltà vulcaniana è quello delle
arti, figurative e non. Eppure, ogni società si esprime attraverso
l'arte, a maggior ragione, quindi, una società complessa ed evoluta
come quella di Vulcano.

Raramente, però, un umano ha avuto sotto gli occhi un quadro od una
scultura vulcaniana; al più, si è a conoscenza del fatto che la
musica è tenuta in gran conto, tanto che, su Vulcano, vengono
organizzati certami (o gare, che dir si voglia!) tra fanciulli e
non. Questo, probabilmente, è dovuto al fatto che un'opera d'arte è
un prodotto della personalità, delle emozioni, dell'estro creativo
dell'artista, e i vulcaniani - si sa - sono piuttosto riservati
quando si tratta di mostrare una parte del proprio io nascosto in
pubblico (soprattutto se il "pubblico" è costituito da alieni!). Ciò
spiegherebbe perché l'arte vulcaniana non è esportata, né discussa,
in ambito terrestre.

Come si è più volte ricordato, i vulcaniani non sono affatto privi
di sentimenti: essi li reprimono, li soffocano, li tengono sotto
controllo con la loro implacabile logica. Ciò farebbe supporre che
anche l'arte potrebbe in qualche modo celebrare il trionfo
dell'autocontrollo: forse potrebbe risultare fredda e formalmente
perfetta, simile a quella del periodo neoclassico in occidente sul
pianeta Terra, mentre nella drammaturgia dovrebbe prevalere
l'implacabile logica degli eventi, come nella tragedia greca, nonché
una stilizzazione dell'azione, come nel teatro NO; pittura e
scultura, invece, non dovrebbero indulgere ad alcun sentimentalismo,
pur spaziando dallo stile rappresentativo a quello astratto*.

Sicuramente nell'arte - diciamo così - ufficiale gli elementi
succitati sono presenti: dal momento che l'autocontrollo è vitale
per i vulcaniani, anche le espressioni artistiche devono ricordare
loro quanto siano civilizzati, forti, controllati e virtuosi e
rafforzare la volontà di acquisire saggezza, giustizia e
benevolenza. Non si tratta di un'arte di regime, beninteso, ma
dell'espressione di quegli ideali che permeano profondamente la
cultura e lo stile di vita vulcaniani*.

Tuttavia, a mio parere, non si può ignorare che l'arte ha comunque
una funzione catartica e di sublimazione delle emozioni. Il
vulcaniano considera preziose quelle occasioni che gli consentono di
aprire la "valvola di sicurezza" per evitare dolorosi accumuli di
tensione emotiva e al tempo stesso gli permettono di conservare la
propria dignità ed autocontrollo. Un quadro, una scultura, una
decorazione non saranno rigidamente simmetrici e stereotipati, anche
perché, lo ricordiamo, la cultura vulcaniana tende a lottare contro
l'entropia (vedi IST 48) e molto apprezzate sono le espressioni del
continuo mutamento di tutte le cose.

In una società che apparentemente è cristallizzata da secoli, in
realtà le spinte al dinamismo e al divenire sono molto forti!

Quando, in qualche rara immagine, abbiamo potuto "sbirciare" nella
cabina di Spock, abbiamo visto decorazioni e sculture di gusto
orientaleggiante. E l'arte che i terrestri definiscono "orientale" è
un tipico esempio di arte formale solo in apparenza, ma che, in
realtà, dà molto spazio alla fantasia, alla creatività, alle
emozioni e, perché no, anche alla maliziosità dell'autore. Certo,
non ci si può aspettare una produzione basata su sesso e violenza:
per un vulcaniano sarebbe degradante sfogare in tal modo le emozioni
represse! Tuttavia, non è improbabile che sesso e violenza, in
quanto fonti della vita, siano in qualche modo trattati in arte e
letteratura, magari in una maniera che i terrestri definirebbero
"freddina".

In definitiva, dobbiamo concludere che le manifestazioni artistiche
di Vulcano, pur ispirandosi a temi che esaltano le virtù eroiche di
un popolo molto singolare, si presentano sorprendentemente vivaci
persino agli occhi di un terrestre, e l'assoluta libertà di scelta
dello stile - nonché la mescolanza degli stili stessi - creano un
vortice di colori, forme e interpretazioni attraverso il quale fa
capolino l'allegria, l'anticonformismo e la voglia di vivere di un
popolo che si sforza di apparire serio, rigido, formale e viene
spesso considerato pedante e un po' noioso.

T'Mir di T'Pau T'Sun di T'Giul

(*) - The probable place of art in Vulcan culture, di Sue H. Lewis.
Spockanalia n.3.
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By alter_ego 1998

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