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CAPACITA' PSICHICHE DEI VULCANIANI Tratto da IST n. 45
IL CONTROLLO DELLE EMOZIONI E DEI SENTIMENTI. di Adriana Comaschi
Tutta la civiltà vulcaniana, così come è conosciuta ai nostri
giorni, è basata sull'assenza delle emozioni.
Questo è l'unico punto che i vulcaniani non hanno mai avuto remore a
chiarire. Lo dicono spesso, lo ribadiscono, lo esemplificano con uno
zelo ed una sicurezza che sono di per sè già sospetti per un popolo
che ama tanto poco dare notizie di sè.
Tutta la Galassia sa che si giunse a questo assetto e sistema di
vita dopo che una serie di guerre civili avevano portato il pianeta
sull'orlo dell'autodistruzione. Allora venne Surak che col suo
pensiero e la sua parola cambiò faccia alla civiltà del suo pianeta:
da guerriera e conquistatrice, sempre in lotta per sopraffare ed
ingrandirsi, a pacifista e non violenta.
E a questo risultato Surak giunse insegnando ai suoi connazionali a
sopprimere le emozioni ed i sentimenti(1).
In maniera molto semplicistica, il succo degli insegnamenti di Surak
potrebbe essere il seguente: Sono l'odio, l'avidità e il desiderio
che muovono le fazioni vulcaniane e le singole persone l'una contro
l'altra; ma anche le emozioni ed i sentimenti 'buoni': amore,
patriottismo... Impariamo a non servire più questi padroni,
impariamo a reprimere le nostre emozioni e cadranno anche i motivi
delle dispute. Se ci saranno ancora opinioni, punti di vista,
giudizi differenti, sarà la razionalità - la logica - a dirimerli; e
la filosofia dell' IDIC ci aiuterà a convivere non solo accettando,
ma anche traendo piacere dalle nostre diversità.
Tuttavia, come sempre quando si parla di Vulcano, se solo si cerca
di scavare un po' sotto la superficie, ci si trova di fronte a degli
interrogativi. Qui il problema è principalmente uno: i vulcaniani
affermano di non avere emozioni e/o sentimenti. Ma se tutto
l'insegnamento di Surak è volto ad insegnare ai suoi connazionali il
controllo delle loro emozioni, se ne deduce che, almeno in origine,
anche questo popolo era soggetto alle "debolezze" di tutti gli altri
popoli della Galassia.
E allora?
E' possibile pensare che, non diversamente da quanto è successo per
tutte le specie durante la loro evoluzione, questa parte dell'"io"
vulcaniano, non più adoperata, si sia atrofizzata al punto di non
esistere più, un po' come - scusandomi per l'irriverenza del
paragone - è successo con la coda dei nostri antenati scimmieschi?
Oppure è più credibile supporre che i Vulcaniani non siano privi di
emozioni e sentimenti, ma abbiano imparato a controllarli al punto
di poter vivere la loro vita e fare le loro scelte come se non ne
avessero? E in quest'ultimo caso, questi impulsi repressi possono
riemergere? E quando? E con che effetti?
Rifacendoci a quanto già esposto nei precedenti articoli, si può
subito fare una prima osservazione generale.
Abbiamo già visto come la capacità di mettere in atto una fusione
mentale sia una caratteristica tipica di tutta la razza
vulcaniana(2), ed abbiamo del pari appurato che i vulcaniani, nel
corso di una fusione mentale, sentono ed esprimono, sia pure in
maniera vicaria, sentimenti ed emozioni(3).
Ma potrebbero riuscire a sentire, capire e riportare queste emozioni
se ne fossero totalmente privi per nascita? Non avrebbero neppure i
vocaboli necessari per esprimerle, non diversamente da un cieco
totale che non avendo mai visto i colori non è in grado di
descriverli. Tuttavia ci rendiamo conto che questa nostra deduzione
è troppo poca cosa per rispondere ai nostri quesiti, e quindi
cercheremo altre certezze studiando il comportamento di alcuni
vulcaniani.
Ancora una volta, in assenza di altri documenti ufficiali e di studi
sicuramente attendibili, siamo costretti a ricorrere ai diari di
bordo dell'Enterprise, e pertanto ancora una volta il soggetto
maggiormente studiato, anche se non l'unico, sarà il primo ufficiale
di quella nave stellare.
Troviamo subito infatti una prima implicita risposta ai nostri
interrogativi nelle parole del signor Spock quando, in preda ad una
malattia che ne aveva abbattuto le inibizioni, confessò al suo
capitano di aver provato amore e compassione per la madre umana,
costretta a vivere in un pianeta dove i sentimenti sono di cattivo
gusto; ed aggiunse di avere dell'amicizia per lui, ma di provarne
vergogna(4).
Un bel viluppo di contraddizioni! E se la prima può essere superata
spiegando che i vulcaniani non definiscono di cattivo gusto
sentimenti ed emozioni per averle provate in proprio, ma per averne
visto e valutato le conseguenze in altri popoli, per la seconda non
c'è spiegazione che tenga. Spock ha provato e prova dei sentimenti,
i quali, per di più, scatenano in lui un'emozione: la vergogna...
Mi si può però obiettare che il capitano Spock è un soggetto molto
particolare, trattandosi dell'unico ibrido vulcaniano-umano
esistente.
L'osservazione è corretta e bisogna tenerne conto, tuttavia pensiamo
che anche questo soggetto sia attendibile, non solo perché il
capitano ha sempre detto di considerarsi vulcaniano e di vivere
seguendo i canoni ed i valori del suo pianeta, ma anche perché ha
ricevuto l'educazione riservata ai vulcaniani, cosa che senza dubbio
sarebbe sembrata illogica a suo padre, vulcaniano purosangue, se il
bambino non avesse avuto tutte le caratteristiche psicofisiche della
razza paterna.
Se quindi possiamo considerare il capitano Spock un vulcaniano, nei
diari della nave stellare Enterprise abbondano situazioni in cui
l'ufficiale tradì la sua capacità di provare sentimenti ed emozioni:
qui ricorderemo solo il moto di gioia nel rivedere vivo il suo
capitano che credeva di avere ucciso(5), la compassione che dimostrò
per la pur necessaria e logica morte di Edith Keeler(6), la
sollecitudine verso i compagni feriti(7), la collera a stento
repressa per un tradimento(8).
E che dire poi dell'amicizia dimostrata al capitano Kirk per tutta
la vita? Non citerò qui fatti ed episodi che l'attestano, visto che
egli stesso l'ammette apertamente chiamandolo anzi t'hy'la, termine
vulcaniano per indicare un'amicizia basata su "l'unione di due
menti, quella che gli antichi poeti del pianeta natale di Spock
avevano proclamato superiore persino al furioso amore fisico che
travolge i vulcaniani ogni sette anni..."(9)
Se questi non sono sentimenti ed emozioni!...
E quindi se ne deduce anche che la capacità di provare amicizia non
è una particolarità del signor Spock in quanto mezzosangue, ma di
tutti i vulcaniani, visto che ne hanno coniato il termine ed i loro
poeti la cantano.
Ma ancora più determinante, ai fini della nostra ricerca, mi sembra
il comportamento del soggetto in condizioni, diciamo così,
'anormali': quando, cioè, qualcosa - malattia, droghe, meccanismi -
spezza il suo ferreo controllo, ed affiorano in lui sentimenti ed
emozioni. Se ne fosse veramente privo, non ci sarebbero droghe atte
a farglieli provare(10). Se ne deduce che ne possiede, ma li
controlla così a fondo da far dimenticare, e forse da dimenticare
lui stesso, di averne.
Di nuovo, mi si può far presente che, per quanto vulcaniano sia,
egli porta con sè anche il retaggio di sua madre, e che può essere
proprio questo retaggio ad emergere in condizioni particolari. In
questo senso potrebbero essere anche interpretate le parole di
Amanda, quando, dopo la rifusione, si disse certa che Spock avesse
dei sentimenti visto che è suo figlio(11).
Riteniamo che quest'obiezione, almeno in parte, sia invalidata da
quanto esposto prima, tuttavia cercheremo maggiori certezze
osservando il comportamento di altri vulcaniani, questa volta
purosangue.
E cominciamo esaminando come si comporta l'ambasciatore Sarek, padre
del capitano Spock; a questo scopo utilizzeremo non solo i soliti
diari di bordo dell'Enterprise, ma anche alcuni documenti
diplomatici cui siamo riusciti ad avere accesso in via del tutto
eccezionale.
Prima di tutto ci sarebbero da discutere le motivazioni del suo
matrimonio con Amanda, la cui logica ci sfugge.
Evidentemente incuriosisce anche suo figlio, se, in un momento molto
particolare, Spock chiede al padre "perché l'hai sposata?"
La risposta è un piccolo capolavoro di autoironia: "perché allora
era l'unica cosa logica da fare" dice gravemente Sarek. Il tono, le
occhiate, il momento fanno pensare ad una specie di confessione:
amava tanto l'aliena, che non poté fare altro che sposarla. Noi,
poveri umani, daremmo quest'interpretazione, e così anche mostra di
credere Amanda che risponde con l'unico gesto di affetto che i
vulcaniani si concedono in pubblico: unendo le sue dita a quelle del
marito(12).
Ma anch'essa, appunto, è umana, e quindi anche la sua
interpretazione potrebbe essere errata, anche se doveva conoscere
bene il marito, dopo almeno quaranta anni di matrimonio!
Vediamo se troviamo qualche cosa di più probante. Quando Spock trova
la morte nello scontro con Khan, suo padre si reca da Kirk alla
ricerca del katra del figlio(13). Anche qui un umano interpreterebbe
il suo gesto come un atto di affetto e pietà verso il morto.
Tuttavia, la sua azione potrebbe essere anche dettata da
ragionamento logico: non volere che le conoscenze del figlio siano
definitivamente perdute per il suo popolo.
"Tutto ciò che sapeva..." ha detto infatti, ma ha anche aggiunto
"Tutto ciò che lui è stato...".
Ancora una volta le motivazioni dell'ambasciatore sono quindi
variamente interpretabili, e il suo comportamento non ci dà una
prova definitiva dell'esistenza o meno di un sentimento in lui; ma
inequivocabile è invece la frase che rivolge a T'Lar, in un momento
altamente drammatico, chiedendo per Spock il fal tor pan.
All'alta sacerdotessa, che gli fa osservare come la sua richiesta
"non è logica" Sarek risponde semplicemente "La mia logica... si fa
incerta quando si tratta di mio figlio."
Quindi non è la logica a dettargli quella preghiera, ma un
sentimento: l'affetto per il figlio.
Ritengo che questa possa essere considerata una prova definitiva che
i vulcaniani hanno sentimenti; tuttavia voglio ancora ricordare,
sempre parlando dell'ambasciatore Sarek, la sua difesa di Kirk e del
suo equipaggio davanti al Presidente della Federazione e
all'ambasciatore Klingon accusatore(14). Semplice desiderio di veder
trionfare la giustizia, o anche gratitudine per quanto l'umano ha
fatto per suo figlio? Si potrebbe pensarlo, visto che,
contrariamente all'uso vulcaniano, egli aveva sentito il dovere di
ringraziarlo per aver riportato Spock a Vulcano e permesso così la
rifusione.
Ma Sarek non è l'unico vulcaniano il cui comportamento può essere
analizzato per approfondire la nostra indagine.
Nei diari di bordo del secondo anno della missione quinquennale
troviamo altri vulcaniani, anch'essi purosangue, e ci soffermeremo
su due di essi: sono T'Pring, a quell'epoca promessa sposa al signor
Spock, e l'attuale marito di lei, Stonn(15). T'Pring rifiutò le
nozze con Spock, perché non desiderava "essere la moglie di una
leggenda" e perché "Stonn la voleva, e lei voleva Stonn"...
Nel semplice linguaggio umano tutto questo si chiama orgoglio ed
amore, o orgoglio e passione, desiderio... insomma, direbbe il
dottor McCoy, buone vecchie emozioni umane, ed umanissimi
sentimenti...
Un discorso a parte merita il "deviante" Sybok, che ha causato pochi
anni fa una crisi galattica, e che si è scoperto essere fratellastro
del capitano Spock, figlio anch'egli dell'ambasciatore Sarek e di
una principessa vulcaniana.
Ci troviamo di fronte ad un vulcaniano di pura razza, quindi, il cui
comportamento e le cui motivazioni sono però ben diverse da quelle
abituali dei vulcaniani come siamo soliti vederli: infatti ride,
prova collera, ironizza, si vergogna, si pente... in poche parole
assomiglia molto ad un umano.
Qui non si può invocare l'assunzione di qualche droga o medicinale,
né l'influenza di qualche strano meccanismo: siamo di fronte ad un
vulcaniano purosangue, educato all'uso vulcaniano, ed addirittura
giudicato "incredibilmente dotato, che possedeva una grande
intelligenza"(16), il quale ad un certo punto della sua vita ha
rinnegato almeno parte degli insegnamenti di Surak, rifiutando di
seguire unicamente la logica, ed ha accettato la sua componente
emozionale.
Questo, credo, dimostra definitivamente che i vulcaniani nascono con
la capacità di avere sentimenti ed emozioni, ma che, crescendo,
vengono implacabilmente addestrati a reprimerli fino al punto di non
accorgersi neppure più di averli, tanto da poter affermare di
essene privi, senza neppure sapere di mentire.
Probabilmente in questa capacità di reprimere le emozioni c'è anche
una componente ereditaria, un'abitudine, un habitus mentale mutuato
dagli antenati, ma resta per l'appunto una abilità (in parte
acquisita e in parte, se volete, ereditata) di controllo e non di
soppressione.
E' anche possibile che i vulcaniani si permettano di abbattere le
loro barriere contro le emozioni ed i sentimenti quando sono con
qualcuno con cui sentono di poter dividere tutto il loro essere:
questo dovrebbe essere la vera amicizia vulcaniana. E questa è senza
dubbio la base del loro matrimonio, e la base della loro vita
familiare: un'unione delle menti, delle anime, dei katra... ma
sappiamo che cosa sia veramente il katra? Anche questo è uno dei
grandi enigmi di Vulcano, forse il supremo, ma, proprio per la
complessità e l'importanza dell'argomento, lo affronteremo la
prossima volta.
Nota: Dopo matura riflessione si è deciso di non analizzare i
comportamenti del tenente Saavik, in quanto mezza romulana. Questo
popolo, infatti, è, se possibile, ancora più misterioso di quello
vulcaniano, e non sarebbe stato possibile dedurre quanto del suo
modo di agire dipendesse da quella sua ascendenza.
Note: 1 The Savage Curtain (Sfida all'ultimo sangue) 2 Dagger of the
Mind (Trasmissione di pensiero) 3 The Devil in the Dark (Il mostro
nell'oscurità) e altri 4 Naked Time (Al di là del tempo) - La frase
inglese "When I feel friendship for you... I'm ashamed", che
significa "Quando sento amicizia per lei... provo vergogna", nel
telefilm italiano è stata tradotta in Jim, l'amicizia che ho per lei
mi fa paura. 5 Amok Time (Il duello) 6 The City on the Edge of
Forever (Uccidere per amore) 7 The Empath (Il diritto di
sopravvivere) e altri 8 Star Trek VI: The Undiscovered Country
(Rotta verso l'ignoto). 9 Dal libro Star Trek di G. Roddenberry 10
This Side of Paradise (Al di qua del paradiso); The Naked Time (Al
di là del tempo) e altri 11 Star Trek IV: The Voyage Home (Rotta
verso la Terra) 12 Journey to Babel (Viaggio a Babel) 13 Star Trek
III: The Search for Spock (Star Trek III: Alla ricerca di Spock) 14
Star Trek IV: The Voyage Home (Rotta verso la Terra) 15 Amok Time
(Il duello) 16 Star Trek V: The Final Frontier (Star Trek V:
L'ultima frontiera)
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