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Il Katra (4)


Katra vulcaniano e religioni orientali. Qualche riflessione.

L’attenta lettura dei testi presenti nel sito della Fondazione 
Vulcaniana mi ha suggerito una serie di riflessioni che vorrei 
sottoporvi.
Da ciò che appare nei film e telefilm risulta evidente che gli 
autori delle storie di Star Trek non abbiano una grande stima per la 
religione. In generale quello che viene additato come “pensiero 
guida”  dell’ uomo del futuro è una sorta di positivismo etico. La 
curiosità, la voglia di apprendere sono ciò che guida l’uomo nelle 
sue esplorazioni e nelle sue ricerche. La volontà di pace che la 
Federazione persegue  è il frutto del ragionamento per cui non si 
può apprendere, non si può fare una ricerca scientifica che conduca 
ad una concreta evoluzione mentre ci si sta sparando.

In questa ottica la religione è un elemento di disturbo. I dogmi, il 
dover accettare concetti irrazionali sono visti come un freno, un 
limite alla corretta evoluzione delle razze. (1). Certamente alcune 
religioni hanno apportato dei contributi positivi, il Cristianesimo 
ha, ad esempio, contribuito a diffondere il concetto per cui tutti 
gli uomini sono uguali  e meritano uguale rispetto (2). Anche del 
Cristianesimo però viene ricordato più volte l’aver  provocato 
barbarie come l’inquisizione o le crociate.

In questo quadro poco edificante per le religioni spicca però, a mio 
parere, una eccezione ed è ciò che è collegato al concetto di Katra. 
Se esaminiamo attentamente gli elementi a nostra disposizione sulle 
pratiche connesse al Katra, ci accorgiamo facilmente che stiamo 
“sconfinando” ampiamente nella religione. L’idea di una 
sopravvivenza dopo la morte esula infatti dalla razionalità per 
condurci nell’ambito delle credenze religiose che da sempre hanno 
caratterizzato l’evoluzione di tutte le razze. I Vulcaniani pur 
nella loro razionalità non fanno nulla per evitare questo equivoco. 
Il mistero, il fondersi di ricordi ancestrali e riti iniziatici  
(es. il Fal Tor Pan) non fanno altro che avvalorare la connotazione 
di questo insieme di pratiche come una religione.
Questo detto, è mio parere che non solo si tratti di una religione 
ma che questa si ispiri a qualcosa di terrestre. E’ mia opinione 
infatti che esistano notevoli parallelismi tra la religione del 
Katra  ed la religione Buddista.

Diciamo subito che la somiglianza tra la parola Katra e la parola 
Karma salta subito agli occhi ma le analogie non finiscono qui. Il 
Katra, come è stato descritto ed interpretato, rappresenta l’essenza 
di un individuo, la sua personalità e la sua conoscenza.  Il Karma 
di una persona è l’essenza positiva, o negativa, della persona 
stessa. Il Katra è trasmissibile all’atto della morte per poter 
permettere di “capitalizzare” le esperienze e le conoscenze di un 
individuo dopo la morte. Il Karma accumula positività o negatività a 
seconda delle esperienze vissute dall’individuo, alle morte del 
soggetto il suo Karma si reincarna portando con se le sue valenze.

Proseguendo nel confronto ci si rende conto che le somiglianze non 
si fermano qui, la possibilità che ad un punto, attraverso i riti 
svolti dai Maestri del Monte Seleya, il Katra possa lasciare ogni 
sua connotazione personale per fondersi in una unica conoscenza 
collettiva trova sorprendente parallelismo con lo stadio finale a 
cui il Karma giunge al termine del suo cammino di purificazione 
dalle influenze terrene.

Elemento originale della religione del Katra è il suo prescindere 
dal perpetuarsi. Spiego meglio, per i vulcaniani la trasmissione del 
Katra è volontaria (o quasi), per il Buddismo la reincarnazione del 
Karma è inevitabile. Questo elemento è stato probabilmente 
introdotto dai creatori di ST per evitare la natura “circolare” 
della esistenza umana nella religione Buddista e giustificare la 
trasmissione di elementi della personalità senza contraddire il 
concetto di scorrimento “lineare” della esistenza.

Volendo le analogie riscontrabili tra la cultura buddista e quella 
vulcaniana sarebbero molte a cominciare dal controllo della mente e 
del corpo attraverso pratiche di meditazione, per finire con le 
espressioni artistiche (3). Ciò che più mi premeva sottolineare è 
come Mr. Rodemberry & Co., pur dando un giudizio sostanzialmente 
negativo sulle religioni, abbia scelto per una delle razze più 
evolute dell’universo Trek una religione che molto attinge alla 
spiritualità, accostando l’estremamente razionale all’estremamente 
irrazionale.


Alessandro Galatioto - Alek

(1) Vedasi “Prima direttiva” TNG ;
(2) Vedasi “Nell’arena con i gladiatori” TOS;
(3) Vedasi l’articolo “Arte e vita di Vulcano” archivio della 
Fondazione.


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