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Katra vulcaniano e religioni orientali. Qualche riflessione.
L’attenta lettura dei testi presenti nel sito della Fondazione
Vulcaniana mi ha suggerito una serie di riflessioni che vorrei
sottoporvi.
Da ciò che appare nei film e telefilm risulta evidente che gli
autori delle storie di Star Trek non abbiano una grande stima per la
religione. In generale quello che viene additato come “pensiero
guida” dell’ uomo del futuro è una sorta di positivismo etico. La
curiosità, la voglia di apprendere sono ciò che guida l’uomo nelle
sue esplorazioni e nelle sue ricerche. La volontà di pace che la
Federazione persegue è il frutto del ragionamento per cui non si
può apprendere, non si può fare una ricerca scientifica che conduca
ad una concreta evoluzione mentre ci si sta sparando.
In questa ottica la religione è un elemento di disturbo. I dogmi, il
dover accettare concetti irrazionali sono visti come un freno, un
limite alla corretta evoluzione delle razze. (1). Certamente alcune
religioni hanno apportato dei contributi positivi, il Cristianesimo
ha, ad esempio, contribuito a diffondere il concetto per cui tutti
gli uomini sono uguali e meritano uguale rispetto (2). Anche del
Cristianesimo però viene ricordato più volte l’aver provocato
barbarie come l’inquisizione o le crociate.
In questo quadro poco edificante per le religioni spicca però, a mio
parere, una eccezione ed è ciò che è collegato al concetto di Katra.
Se esaminiamo attentamente gli elementi a nostra disposizione sulle
pratiche connesse al Katra, ci accorgiamo facilmente che stiamo
“sconfinando” ampiamente nella religione. L’idea di una
sopravvivenza dopo la morte esula infatti dalla razionalità per
condurci nell’ambito delle credenze religiose che da sempre hanno
caratterizzato l’evoluzione di tutte le razze. I Vulcaniani pur
nella loro razionalità non fanno nulla per evitare questo equivoco.
Il mistero, il fondersi di ricordi ancestrali e riti iniziatici
(es. il Fal Tor Pan) non fanno altro che avvalorare la connotazione
di questo insieme di pratiche come una religione.
Questo detto, è mio parere che non solo si tratti di una religione
ma che questa si ispiri a qualcosa di terrestre. E’ mia opinione
infatti che esistano notevoli parallelismi tra la religione del
Katra ed la religione Buddista.
Diciamo subito che la somiglianza tra la parola Katra e la parola
Karma salta subito agli occhi ma le analogie non finiscono qui. Il
Katra, come è stato descritto ed interpretato, rappresenta l’essenza
di un individuo, la sua personalità e la sua conoscenza. Il Karma
di una persona è l’essenza positiva, o negativa, della persona
stessa. Il Katra è trasmissibile all’atto della morte per poter
permettere di “capitalizzare” le esperienze e le conoscenze di un
individuo dopo la morte. Il Karma accumula positività o negatività a
seconda delle esperienze vissute dall’individuo, alle morte del
soggetto il suo Karma si reincarna portando con se le sue valenze.
Proseguendo nel confronto ci si rende conto che le somiglianze non
si fermano qui, la possibilità che ad un punto, attraverso i riti
svolti dai Maestri del Monte Seleya, il Katra possa lasciare ogni
sua connotazione personale per fondersi in una unica conoscenza
collettiva trova sorprendente parallelismo con lo stadio finale a
cui il Karma giunge al termine del suo cammino di purificazione
dalle influenze terrene.
Elemento originale della religione del Katra è il suo prescindere
dal perpetuarsi. Spiego meglio, per i vulcaniani la trasmissione del
Katra è volontaria (o quasi), per il Buddismo la reincarnazione del
Karma è inevitabile. Questo elemento è stato probabilmente
introdotto dai creatori di ST per evitare la natura “circolare”
della esistenza umana nella religione Buddista e giustificare la
trasmissione di elementi della personalità senza contraddire il
concetto di scorrimento “lineare” della esistenza.
Volendo le analogie riscontrabili tra la cultura buddista e quella
vulcaniana sarebbero molte a cominciare dal controllo della mente e
del corpo attraverso pratiche di meditazione, per finire con le
espressioni artistiche (3). Ciò che più mi premeva sottolineare è
come Mr. Rodemberry & Co., pur dando un giudizio sostanzialmente
negativo sulle religioni, abbia scelto per una delle razze più
evolute dell’universo Trek una religione che molto attinge alla
spiritualità, accostando l’estremamente razionale all’estremamente
irrazionale.
Alessandro Galatioto - Alek
(1) Vedasi “Prima direttiva” TNG ;
(2) Vedasi “Nell’arena con i gladiatori” TOS;
(3) Vedasi l’articolo “Arte e vita di Vulcano” archivio della
Fondazione.
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